mercoledì 8 febbraio 2012

Date da mangiare agli uccelli, stanno morendo

Un passero sulla neve
Un passero sulla neve
Il gelo e la neve sono un dramma per gli animali soprattutto per gli uccelli che non riescono a trovare più il cibo. L’ENPA chiede un piccolo sforzo a tutti i cittadini colpiti dal maltempo e di dedicare solo pochi secondi a questi esseri che ogni mattina con il loro cinguettio ci rallegrano l’animo. L’invito dell’Ente Nazionale per la Protezione Animali è di lasciare sui davanzali o sui balconi o in punti riparati dei semi per volatili in vendita nei negozi per animali delle frutta secca o dei residui di panettone, in modo da rendere più semplice agli uccelli la ricerca del cibo in questi giorni di gelo e neve. La LIPU di Roma consiglia di non dare da mangiare briciole di pane poiché non sarebbero di alcuna utilità al nutrimento degli stessi e di evitare di dare biscotti. L’alimentazione per i passeri è niger, lino, canapa e avena. Il fringuello o il verdone mangia semi di girasole o frutta fresca o secca. Le cince mangiano noccioline, fichi secchi, noci e altri generi di frutta secca. I merli sono insettivori e gradiscono maggiormente larve, camole della farina, semi di farro, riso, pezzi di grasso o bucce di formaggio.

Augusto De Sanctis, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese consiglia a chi vuole dare da mangiare agli uccellini: “di riciclare bottiglie di plastica riempiendole di semi oppure di costruire una mangiatoia di legno. E’ importante che i punti dove si lasciano semi e briciole siano protetti dall’acqua e ovviamente siano lontane da aree frequentate dai gatti“. La morte di queste piccole creature sarebbe un’onta in più per le città che avanzano con il cemento nel disprezzo totale per la natura distruggendo i ripari naturali di questi esseri indifesi.
Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia spiega che il freddo e la neve sarebbe fenomeni naturali normali ma la cementificazione del territorio come l’attività venatoria hanno già messo sotto stress i volatili che prive dei loro rifugi naturali (aree litoranee e di fondovalle) rischiano di morire per l’eccessiva antropizzazione: “basti pensare alla conurbazione della costa adriatica colpita in queste ore dal maltempo, che ha soppiantato decine di migliaia di ettari di aree umide che accoglievano questi uccelli in periodi critici come questi oppure alle aree di fondovalle e gli stessi corsi d’acqua ormai lastricate di capannoni industriali, superstrade e cementificio“. Caserta tiene a precisare che il cambiamento climatico a opera dell’uomo è un’ulteriore minaccia “per questo riteniamo di dover lanciare un appello ai cittadini affinché aiutino l’avifauna in questo periodo di grande difficoltà“. L’associazione animalista ENPA ricorda che i cani non vanno lasciati legati al freddo e invitta altresì a tenere i propri amici a quattrozampe in luoghi più riparati da questo gelo siberiano.
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