lunedì 7 giugno 2010

Santoro: contro di me violenza e mobbing Tertium non datur. Non starò due anni ad aspettare.

Caro Michele Santoro

prima di parlare di violenza e di mobbing,sti una sera in casa sua,nella sua dorata prigione e pensi all'entità delle parole da lei dette,che essendo un giornalista sa usare bene.

Lo sa che quello che prende lei in Rai in un anno non lo prende un altro po' uno stabilimento intero di operai in tutta la loro vita lavorativa?

Mobbing sa cosa vuol dire,il mobbing lo subisce che chi rientrando sul posto di lavoro dopo una malattia oncologica che porta dei segni fisici e psichici indelebili e viene evitato,dai colleghi e dai superiori o solamente accettato per forza maggiore.

Mobbing lo subiscono chi per via di crisi deve piegare la testa a orari e paghe diminuite per mantenere la famiglia e pagare un mutuo perché nessuno ci paga il mutuo a noi semplici cittadini.

Violenza la subisce chi deve lottare per arrivare a fine mese circondato da pubblicità che fa sembrare solo lui il fallito che non può comperare quel tv,quel cellulare e deve spiegare ai figli perché non può.

Certamente anche se rimane a casa non avrà bisogno del sussidio di disoccupazione,invece cerchi di creare trasmissioni super partes veramente perché sprecare la sua intelligenza in visione anti Berlusconi non serve a niente anzi più ne parlate male e più voti prende,forse perché ogni padre vorrebbe un figlio nato povero e ora miliardario e ogni figlio vorrebbe un padre cosi..

Chiudo qui questa mia lettera,che tanto non leggera mai,me ne dispiace,ma che anche se leggera sicuramente non gli darà peso magari leggendola con i suoi amici ci riderà sopra trovando errori dovuti alla foga del mio scrivere.

Saluti

L'Allegro Chirurgo

Nessun commento: